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Luigi Celori, ecco le sue osservazioni contrarie al vincolo

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Vincolo paesaggistico di Santa Palomba. Dopo le perplessità di Associazione Latium Vetus nei confronti delle posizioni dei candidati Fucci e Zuccalà, che concorrono alla carica di sindaco di Pomezia e hanno difeso la scelta dell’amministrazione comunale di Pomezia di costituirsi nei ricorsi dei privati al TAR contro il provvedimento di tutela eccoci tornare sull’argomento, per approfondire stavolta la posizione della coalizione di centro destra, che converge sul candidato sindaco Pietro Matarese.

Qualcosa infatti non ci torna. Se il candidato Matarese, in ben due occasioni, ha dichiarato la propria posizione favorevole nei confronti del vincolo paesaggistico delle “Tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia ed altre della Campagna Romana“, ratificato dal MiBACT lo scorso 25 novembre 2017 a tutela di circa 2000 ettari nei territori di Pomezia ed Ardea, e questa sua posizione non può che farci piacere, quello che risulta contraddittorio è la posizione dell’intera compagine di centro destra.

Se infatti la variante al Piano urbanistico del Comparto Industriale “I” di Santa Palomba, che autorizzava l’edilizia di tipo industriale sui terreni oggi salvaguardati dal vincolo, fu votata nel 2003 durante la consiliatura di centro destra guidata dell’ex sindaco di Pomezia Stefano Zappalà, quello che recentemente ci ha colpito sono stati gli atti prodotti in opposizione al vincolo dall’ex consigliere Luigi Celori, uno dei pochi rappresentanti del centro destra nella consiliatura pometina appena conclusa.

Celori, noto imprenditore di Torvajanica e consigliere comunale di Pomezia dal 1988 (con una sola interruzione durante la sua permanenza in consiglio regionale) è infatti tra i firmatari di osservazioni contrarie alla configurazione del vincolo paesaggistico proposta dalla Soprintendenza, cosi come si potrà verificare a pag. 10 del documento “18. Osservazioni e controdeduzioni” scaricabile a questo link e contenente proprio le osservazioni e le controdeduzioni al vincolo paesaggistico giunte al MiBACT.

Nell’osservazione num. 07, gli osservanti fra i quali proprio Luigi Celori, proprietari di un lotto sito in Pomezia (RM) in località Cerqueto Santa Palomba, confinante con la ferrovia ed inserito nel P.P.E.  Comp. I (proprio quel piano urbanistico ratificato nel 2003 dalla giunta pometina di centro destra che autorizzava la destinazione d’uso di tipo industriale), dichiarano ci avere “intenzione di costruire un edificio destinato a servizi privati e strumentali al polo logistico e sostengono che il paesaggio caratterizzante l’area sia per lo più a carattere industriale e infrastrutturale e che non si possa riconoscere come un unicum paesaggistico”.

Nel chiederci quindi se l’ex consigliere Luigi Celori ha INTENTATO ANCHE LUI UN PROPRIO RICORSO DAVANTI AL T.A.R. CONTRO IL VINCOLO PAESAGGISTICO, AL FIANCO DEL QUALE SI E’ POI COSTITUITO IL COMUNE, non possiamo che fare a questo punto alcune semplici considerazioni: sembrerebbe infatti che le coalizioni di centro destra a Pomezia, sia tramite gli atti passati, sia tramite le azioni compiute recentemente da uno dei suoi esponenti abbiano le idee chiare sull’area di Santa Palomba, e queste non sembrerebbero proprio a favore dell’tutela territoriale, ma piuttosto dell’utilizzo di tipo industriale.

La domanda che rivolgiamo, a questo punto a tutti i candidati consiglieri comunali di centro destra è in merito a quali modalità intendano mettere in campo per sostenere il provvedimento di vincolo paesaggistico ratificato dal MiBACT (se effettivamente intendono sostenerlo).

Infine, per concludere, un ultimissimo dubbio. E’ infatti evidente che qualsiasi cittadino abbia il diritto di difendere i propri interessi privati di fronte a qualsiasi ente competente, ma come porsi se il cittadino in questione è anche un rappresentante pubblico che agisce a tutela dei propri interessi privati contro un provvedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico ratificato da un ministero dello Stato?

Associazione Latium Vetus

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