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Vincolo, le aziende fanno ricorso al Consiglio di Stato

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Ritorna nelle aule di tribunale il vincolo paesaggistico apposto dal MiBAC il 27 ottobre 2017 sulla Campagna Romana intorno all’area di Santa Palomba tra Pomezia ed Ardea (RM). Dopo la sonora sconfitta al tribunale amministrativo regionale del Lazio, con le sentenze emesse in seguito all’udienza del 16 ottobre 2018, le quattro aziende (Cogea S.r.l., Elma Real Estate S.r.l, Le Taha Estate S.r.l e Fial Immobiliare S.r.l.) hanno infatti presentato ricorso al Consiglio di Stato, nel tentativo di ribaltare le sentenze del TAR e abbattere il vincolo paesaggistico.

Si apre insomma la fase due delle vicende giudiziarie del vincolo apposto dal Ministero dei beni e delle attività cultuali sull’ “Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, valle Caia ed altre della Campagna Romana nei comuni di Pomezia ed Ardea (RM)” a tutela di un territorio agricolo di pregio paesaggistico esteso per oltre 2000 ettari.

Il 21 febbraio prossimo si terrà la prima delle udienze davanti ai supremi giudici amministrativi. Cosi il presidente di Associazione Latium Vetus, Giacomo Castro: “Siamo pronti a difendere il provvedimento di vincolo paesaggistico con le unghie e coi denti anche davanti al Consiglio di Stato. Ci aspettavamo infatti che le parti ricorrenti nonostante la mazzata presa al TAR avrebbero presentato ricorso anche al Consiglio di Stato, la cosa non ci stupisce minimamente ma anzi ci dà la carica per fare ancora meglio di prima.

Chiediamo a tutti i cittadini di Pomezia di sostenerci, anche economicamente, come già fatto in passato per difendere l’ottimo risultato ottenuto al TAR a difesa dell’ambiente in cui viviamo. Noi infatti ci saremo al Consiglio di Stato, per difendere il territorio e l’ambiente contro la solita speculazione insostenibile fatta di capannoni, mascherata con la promessa di vaghi posti di lavoro!”

C’è attesa anche per la posizione che dovrà assumere il Comune di Pomezia nei confronti di questo nuovo iter giudiziario contro il vincolo paesaggistico. L’ente comunale si costituirà anche stavolta a fianco dei ricorrenti privati come già avvenuto al TAR?

Al riguardo ecco le parole del Presidente di Associazione Latium Vetus

“È innegabile che il problema della salvaguardia ambientale sia diventato centrale a Pomezia. Basti pensare al dibattito pubblico di questi giorni sugli innumerevoli progetti legati al ciclo dei rifiuti che potrebbero essere approvati – e quindi realizzati – a Pomezia; tra gli ultimi sono in ordine temporale, quello dell’impianto in località via Naro con una potenzialità tre volte superiore a quella di ‘Eco X’ ovvero quello della Ecocentro che ha chiesto di quadruplicare i quantitativi di rifiuti pericolosi lavorati nell’impianto al centro di Pomezia.

Dopo i fatti di ‘Eco X’, la salvaguardia ambientale e della salute pubblica ed il contrasto al consumo di suolo e la tutela del territorio agricolo di pregio sono divenute tematiche di primo piano, vere e proprie emergenze nell’agenda cittadina. Se non sapremo dare una risposta concreta, efficace e veloce a queste emergenze il rischio di dequalificare il territorio in cui viviamo si tramuterà in un concreto degrado della qualità della vita di tutti i cittadini.

Il Ministero dei beni e delle attività culturali ha individuato nelle campagne di Santa Palomba, tra Pomezia ed Ardea, un territorio di rilevantissimo valore da tutelare e difendere. Auspichiamo che questa amministrazione comunale pometina colga finalmente questa occasione e prenda le distanze dagli errori di quella passata, e non si costituisca al Consiglio di Stato al fianco di quei privati, che dopo aver perso miseramente al TAR, ora vogliono continuare questa cieca battaglia a danno dei notevoli interessi pubblici individuati su quell’area.”

Associazione Latium Vetus

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